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Le Tre Grazie

Nel giugno 1812 Joséphine de Beauharnais, già moglie di Napoleone e imperatrice dei Francesi, scriveva ad Antonio Canova, suggerendogli di iniziare a lavorare sul tema delle Tre Grazie, divinità del mito classico, figlie di Zeus e compagne di Afrodite, personificazioni dei concetti di bellezza, felicità creativa e prosperità.
La prima versione in marmo realizzata dallo scultore si trova ora presso il Museo dell'Ermitage a San Pietroburgo; una seconda, commissionata qualche anno dopo da John Russel, duca di Bedford, per la sua residenza di Woburn Abbey, è condivisa dalle National Galleries of Scotland, a Edimburgo, e dal Victoria and Albert Museum, a Londra.
Alla Gipsoteca di Possagno si conserva il modello in gesso, dalla superficie punteggiata di chiodini in bronzo, che segnano i "points de repère", o 'punti di riferimento', a testimonianza del procedimento seguito dall'artista, con l'aiuto dei suoi lavoranti, per trasferire nel marmo le stesse dimensioni e proporzioni, mediante uno strumento chiamato pantografo.
Il gesso, danneggiato da un bombardamento, nel corso del primo conflitto mondiale, è stato di recente sottoposto a un accurato intervento di restauro, che, grazie anche alle nuove tecnologie digitali, e in particolare alle possibilità offerte dal metodo della scansione laser, ha permesso di restituire all'opera la forma originaria, basando la ricostruzione sull'esemplare di Edimburgo-Londra.

 

Antonio Canova, Le Tre Grazie. Possagno (TV), Gipsoteca Canoviana

Antonio Canova, Le Tre Grazie. Possagno (TV), Gipsoteca Canoviana
(foto Fondazione Canova, Museo e Gipsoteca Antonio Canova Possagno)

Le tre giovani dee sono rappresentate stanti, accanto a un piccolo altare inghirlandato di fiori, pressoché ignude, cinte, più che coperte, dai panneggi di un velo sottile. Pur con un evidente richiamo all'arte antica, Canova interpretò il soggetto in modo personalissimo e del tutto nuovo, sciogliendo in parte la rigorosa simmetria dello schema iconografico diffusamente attestato nella cultura figurativa classica, e ruotando le figure del gruppo in un articolato abbraccio, così da accentuare l'impressione di un elegante movimento ritmico, percorso da linee sinuose; la delicatezza dei gesti, la raffinatezza delle forme e la morbidezza del modellato concorrono a evocare la rarefatta atmosfera di armonia, di purezza e, al tempo stesso, di sensuale fascino, che l'opera sprigiona.
È assai significativo come questo inno alla bellezza ideale tradotto in scultura nascesse in parallelo alla concezione di un carme dedicato appunto alle Grazie, cui Ugo Foscolo lavorò proprio nel 1812, quando prendeva avvio la gestazione dell'opera plastica: e il nesso diretto è certificato dalla dedica in versi che il letterato rivolse all'artista: "Forse (o ch'io spero!) artefice di Numi, / Nuovo meco darai spirto alle Grazie / Ch'or di tua man sorgon dal marmo".

Museo Canova
Via Canova, 74
31054 Possagno (TV)

Orari
mar. - dom. 09.30 - 18.00

Biglietti
intero 8.00
ridotto 5.00